Il lago Trasimeno è il più esteso lago dell'Italia centrale, con una superficie di circa 130  km², con  una scarsa profondità (media 4,3 m, massima 6 m) di modo che il Trasimeno rientra tra i laghi di tipo laminare. Il lago Trasimeno è parte della Provincia di Perugia, nella regione Umbria.

La natura  circostante al lago Trasimeno si presenta come un anfiteatro collinare che incornicia la sua superficie; la costa occidentale si allunga in una fascia pianeggiante aperta verso la Toscana nella Val di Chiana e la  parte nord-ovest del territorio del Trasimeno segna la zona di confine tra la provincia di Perugia e le provincie di Siena e  di Arezzo.

L'origine del bacino lacustre è legata a fenomeni tettonici concomitanti alle fasi finali dell'orogenesi appenninica. Cinque milioni di anni fa il lago Trasimeno era semplicemente un golfo del Mar Tirreno, poi, con l’abbassamento del livello marino la zona è stata occupata da uno specchio d’acqua dolce che negli ultimi 500.000 anni ha fatto rilevare variazioni del livello dell’acqua molto elevate, con testimonianze di disseccamenti quasi integrali dello specchio lacustre e periodi di forte piovosità con un elevato apporto di sabbia all’interno del lago.

La zona era abitata sin dall'epoca preistorica, come testimoniano i ritrovamenti oggi conservati nel Museo archeologico nazionale dell'Umbria. Nel 217 a.C. sulle rive del lago ebbe luogo la battaglia del Lago Trasimeno, che vide le forze cartaginesi di Annibale sconfiggere le legioni romane del console Gaio Flaminio. Successivamente, ai tempi dell'imperatore Claudio, per ovviare al problema delle frequenti alluvioni del Trasimeno, i Romani costruirono un primo emissario artificiale collegato al Tevere.

Nel 1422 Braccio da Montone, signore di Perugia, fece realizzare un nuovo emissario, per una lunghezza complessiva di circa 1 km e sviluppato quasi interamente in galleria. Tale opera non fu però risolutiva dei problemi al punto che anche il celebre Leonardo da Vinci studiò un ingegnoso sistema idraulico, mai messo in opera, per regolare i flussi in eccesso del Trasimeno e del lago di Chiusi, che prevedeva anche il coinvolgimento del Tevere e dell'Arno. Nella seconda metà del XVI secolo papa Sisto V decise di deviare gli unici immissari naturali del Trasimeno, il Rigo Maggiore e la Tresa, verso il lago di Chiusi. Tra XVIII e XIX secolo si tentò un'ulteriore riduzione del bacino imbrifero (si parlò addirittura di prosciugamento) ma non vennero poi operati interventi.

Dopo anni di dure battaglie con il demanio e gli speculatori, tra il 1896 ed il 1898 il Consorzio di Bonifica presieduto da Guido Pompilj riuscì a realizzare un nuovo emissario, parallelo a quello del XV secolo,

Scongiurato così il disseccamento artificiale (per il quale era già stata rilasciata la concessione reale) e risolto il problema delle inondazioni e della conseguente malaria, tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta del XX secolo, a causa del ricorso intenso all'abbassamento della soglia del nuovo emissario in favore dei potenti proprietari terrieri, si dovette far fronte ad una crisi idrica: il Trasimeno corse addirittura un serio rischio di prosciugamento, con una profondità massima ridottasi a 2,93 metri alla fine degli anni cinquanta.

Nel 1952 vennero quindi reintrodotti gli immissari naturali Rio Maggiore e Tresa, deviati nel XVI secolo, ed il recupero avvenne a partire dal 1958. Recentemente, il lago Trasimeno è entrato in una nuova crisi idrica, forse superiore a quella degli anni cinquanta: la sua profondità massima attualmente è di 4,30 metri, ma tra il 2007 e il 2008 è calato di 78 centimetri. Grazie alle abbondanti precipitazioni ott. 2011 mar. 2012 il livello del lago è notevolmente cresciuto (oltre un metro) ed ha raggiunto i meno 40 cm. rispetto allo zero idrometrico posto a 257,33 s.l.m. La piovosità della primavera 2013 ha consentito al bacino umbro di raggiungere i meno 29 cm., un livello record che secondo i tecnici della provincia di Perugia non si registrava da almeno venti anni. Nel febbraio 2014 il Trasimeno ha raggiunto di nuovo, dopo 25 anni, lo zero idrometrico. Merito anche dei lavori di manutenzione e ripulitura eseguiti su canali e fossi di adduzione.

Dal 2006 il lago Trasimeno fa parte dell'associazione internazionale "Living Lakes".

Le colline attorno al lago sono zona di produzione di un noto vino detto dei Colli del Trasimeno.

FAUNA DEL TRASIMENO

Oltre ai tipici mammiferi della zona come la volpe, l'istrice ed il cinghiale, troviamo un piccolissimo mammifero: il topo ragno. Uccelli: ci sono ovviamente delle variazioni stagionali della fauna aviaria dovute alle migrazioni. Troviamo comunque svassi maggiori, cormorani, folaghe, moriglioni, fischioni, pavoni, fagiani e germani reali oltre naturalmente ai gabbiani.

Visitando l’Oasi la Valle in prossimità di San Savino nella zona dove più esteso è lo straordinario ambiente del canneto al quale si deve la ricchezza di specie che si possono osservare. Il lago Trasimeno è una delle zone umide più importanti d’Europa e laboratorio privilegiato per sperimentare forme di sviluppo sostenibile in grado di prevenire e ridurre l'attuale crisi ambientale. Uno degli indicatori di qualità è il passaggio di rotte migratorie di centinaia di specie di uccelli: molti si fermano a nidificare, altri a svernare, altri ancora solo a rifornirsi di cibo durante il viaggio, così che ogni stagione dell’anno permette osservazioni diverse ed interessanti

Ricca è la fauna ittica di questo bacino lacustre: le specie presenti sono 18, ma solo 5 di esse sono specie indigene non immesse dall'uomo. Tali specie comprendono lucci, carpe (comuni, a specchi, erbivore), tinche, cavedani, carassi (infestanti), alborelle, scardole, persici reali, anguille, persici trota, gambusie, ghiozzetti cenerini, ghiozzetti di laguna. Tra le specie estinte si ricorda la laschetta o rovella (Rutilus rubilio), un tempo abbondante nel lago e scomparso negli anni cinquanta per la concorrenza effettuata dal traslocato triotto, di provenienza padana.

Un monitoraggio dell'area effettuato tra il 2002 e il 2005 ha consentito di censire 7 specie di anfibi: Triturus carnifex, Triturus vulgaris meridionalis, Hyla intermedia, Bufo bufo, Rana bergeri, Rana hispanica, Rana dalmatina e 9 specie di rettili: Testudo hermanni, Trachemys scripta, Lacerta bilineata, Podarcis muralis, Podarcis sicula, Hierophis viridiflavus, Zamenis longissimus, Natrix natrix e Natrix tessellata.

ISOLE DEL TRASIMENO

Nel lago Trasimeno sono presenti tre isole ovvero, in ordine di grandezza, la Polvese, la Maggiore e

L'isola Polvese è situata nella parte sud-orientale ed è l'isola più estesa delle tre (69,60 ettari). Dal 1995 la Provincia di Perugia, proprietaria dal 1973, l'ha dichiarata parco scientifico-didattico e vi svolge attività di: ricerca scientifica, sperimentazione e didattica ambientale. Nella parte orientale e meridionale è presente una vasta zona umida che dà rifugio a varie specie di uccelli ed anfibi.

L'isola Maggiore è l'unica isola abitata in maniera stabile, l'isola conta infatti 18 abitanti (dati Istat, 2011) ed ha una superficie di 24 ettari, racchiusa in un perimetro di 2 km. L'isola è collegata con la terraferma da un servizio di traghetti verso i paesi di Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno e Castiglione del Lago. Una fitta rete di sentieri copre l'isola intera, dipanandosi attraverso una macchia di ulivo, leccio, pino, cipresso, pioppo ed altre varietà mediterranee.

L'isola Minore si eleva per circa 20 m dalla superficie del lago (a 258 m s.l.m.), ha la forma di una virgola con dimensioni di circa 450 x 260 m e una superficie totale di 0,05 km². L'isola è coperta da una fitta vegetazione boschiva, comprendente pini e lecci, che da rifugio ad una nutrita colonia di cormorani.